venerdì 29 agosto 2008
In USA censurato in Italia "consentito". Cose che non ti aspetti, ma che se ci pensi bene...
giovedì 28 agosto 2008
“…SONO LA VOCE DELLA TUA COSCIENZA!…” - “scusa, non sento, sono sordo da quell'orecchio…”
Vivere… che cosa semplice… Vivere bene… che difficoltà… Vivere coscientemente… che impresa!
In questi ultimi giorni ho spesso pensato ad un tema molto complesso e variegato, difficile da esprimere in poche pagine di block notes, delicato da affrontare ma impossibile da trascurare…
Mi sono chiesto, ha ancora un senso continuare a sperare, con uno slancio di puro e gratuito ottimismo, in una presa di coscienza storica e civica da parte delle nuove generazioni?
Una cosa è certa: la coscienza non è una dote innata, ma non è neppure facile da acquisire, soprattutto in un contesto dove le pubblicità e le mode sembrano allontanarla sempre più dall’ideale nucleo dei requisiti fondamentali del viver civile. Soprattutto la coscienza storica, spesso e volentieri dimenticata o sottovalutata nonostante la sua estrema importanza nella vita di ogni uomo e cittadino!
Magari, oggi come oggi, si potrebbe pensare “perché mi dici che la coscienza storica è così importante?”…
Molto anzi troppo semplicisticamente, potrebbe venire da rispondere “ per imparare dagli errori del passato”, e ciò non è sbagliato, ma è troppo riduttivo, la matassa è molto più intricata. La vera coscienza storica (dove si intende indicare con “storica” anche quella civile e quella moderna) consta di svariati punti di osservazione, a cominciare da quello geo-politico e bellico mondiale, ma anche e soprattutto da quello di tipo economico, senza dimenticarsi di quello sociale e culturale regionale, e, ultimo ma non ultimo, quello politico locale (gli ultimi due sono i più immediati da riscontrare nella nostra quotidianità).
Una piena e completa conoscenza, seguita dalla comprensione (coscienza) di ciò che determina giornalmente chi siamo, dove viviamo e come lo facciamo, ci aiuta a discernere sempre cioò che è meglio per sé stessi e per gli altri, e a capire quali azioni vanno a vantaggio o svantaggio nostro o degli altri.
Detta così sembra una cosa semplice, scontata, banale, eppure c’è qualcosa che non va!
La questione è una: la coscienza è conoscenza, e l’intelletto ne trae giovamento, però “purtroppo” una persona che pensa è una persona da eliminare!
Quando si ha il cervello che sa ragionare che è supportato dalla conoscenza di ciò che ci sta intorno senza che le lenti colorate deformanti dell’odierna informazione lo depistino, quel cervello sarà difficilmente influenzabile, restio a farsi controllare e (tele)comandare.
Una delle cose che ci insegna la storia è che in tempi non molto antichi, ma da molti (purtroppo) dimenticati, il Fuhrer Adolf Hitler, nella sua lucidissima follia, fu in grado di racimolare in relativamente poco tempo una miriade di assenzi grazie alla pressione psicologica e dal condizionamento mentale propinati a tappeto tramite le radio (i maggiori media del tempo, paragonabili per importanza all’odierna rete internet), senza troppo bisogno di messaggi subliminali, ma fornita scientificamente, subdolamente, dimostrando (mio mal grado sono costretto ad ammetterlo) uno straordinario ingegno, destinato purtroppo a fare scuola anche in età più moderna. Dopotutto quasi tutti gli aspetti della nostra contemporanea realtà trovano radici dirette in quel periodo storico, così socialmente buio ma così socialmente florido di idee nel bene o nel male geniali, che fu la metà del XX secolo…
Ma, tornando ai giorni nostri, come si è evoluta l’esperienza tedesca fino ai giorni nostri?
Il trucco è molto semplice e presto svelato: il teleutente ha facoltà di scegliere il canale da guardare, ed in questa maniera si crede libero, ma è il direttore di rete in prima persona a scegliere quello che il suo canale deve trasmettere ogni minuto. Con il passare del tempo il teleutente medio si abituerà a vedere ciò che gli viene propinato, e, poiché l’uomo è tendenzialmente un animale curioso, si appassionerà tanto alla programmazione giornaliera della rete (non solo quella di un canale, tutta la rete in generale, in chiaro, con il canone o pay per view che sia) che non potrà farne a meno, e si sorbirà pure le ipnotiche pubblicità mandate in serie ad intervalli regolari, nella maniera più mnemonica possibile. Ed il mondo di internet, per quanto la libertà informatica garantisca pregi oltre che difetti, non è molto diverso.
La televisione è l’oppio dei popoli industrializzati che vivono nell’era del consumismo, e sono soprattutto quelli del cosiddetto “primo mondo” che ne fanno quotidianamente uso e abuso, andando regolarmente in overdose… ma questa è un’overdose che non uccide di colpo, ma che si sviluppa lentamente, ma incessantemente, dentro di noi, come un cancro telematico resistente a qualsiasi tipo di chemio terapia conosciuta.
Ma, tornando alla coscienza, sia storica che civica, a chi conviene evitare che si sviluppi un popolo cosciente?
Paradossalmente, a chi la coscienza storica ce l’ha ben radicata in sé, e che quindi sa come gestire ogni particolare della vita altrui oltre che della propria… a chi dalla sua conoscenza trae profitto personale e non globale… a chi mira al potere o al portafogli (e l’uno non esclude l’altro)… insomma, praticamente chiunque sta un gradino sopra la media per “importanza” politico-finanziaria.
“Homo homini lupus” è un concetto ormai superato, ai giorni nostri la sopravvivenza del più “forte” prevede non più l’abbattimento, quanto lo sfruttamento del più “debole”.
Chi ha una “posizione privilegiata” e non se ne approfitta non è un bravo cittadino, no, lui è un santo.
Ma in Italia, nell’Italia di poeti, santi e navigatori, di santi se ne trovano meno che idraulici a ferragosto… e anche quegli idraulici comunque andrebbero santificati subito!
Scherzi a parte, in queste condizioni anche ad una iena come me passa spesso la voglia di sorridere…
…cordialmente Vostro, la iena…
sabato 23 agosto 2008
Dalla Cina la via della saggezza secondo Lao Tzu

Nulla al mondo è più molle e più debole dell'acqua
eppur nell'abradere ciò che è duro e forte
nessuno riesce a superarla,
nell'uso nulla può cambiarla.
La debolezza vince la forza,
la mollezza vince la durezza:
al mondo non v'è nessuno che non lo sappia,
ma nessuno v'è che sia capace di attuarlo.
Per questo il santo dice:
chi prende su di sé le sozzure del regno
è signore dell'altare della terra e dei grani,
chi prende su di sé i mali del regno
è sovrano del mondo.
Un detto esatto che appare contraddittorio.
martedì 19 agosto 2008
La soluzione italiana a tutti i problemi
Delle due, una: O codesti illustri signori dormivano quando telegiornali e quotidiani denunciavano il fatto che, alla fine del processo di raccolta, carta vetro e plastica ritornavano tutti insieme, rendendo inutile il lavoro di differenziazione dei cittadini, oppure erano i media che non dicevano la verità. A voi la scelta.
La linea adottata dal comune di Napoli evidenzia numerosi punti di contatto con altre vicende italiane. Ad esempio il balzo agli onori della cronaca delle morti sul lavoro, un problema che molti, sempre e comunque a parole, hanno proposto di risolvere inasprendo le leggi sulla sicurezza nelle fabbriche. Non ci vuole un genio, ma semplicemente un individuo che abbia una mente sufficientemente legata alla realtà, per capire che se le attuali leggi sulla sicurezza non vengono rispettate, non verrano rispettate neanche dei provvedimenti più duri, che magari implicano dei costi maggiori per gli imprenditori. Come a Napoli, così anche per le morti bianche, si è optato per la classica "soluzione all'italiana", ossia dei procedimenti rattoppati, burocratici che, anzichè risolvere alla base i malfunzionamenti, si limitano a punire più aspramente chi continuerà a commettere infrazioni. Non risolvere i problemi, ma soltanto punire chi trasgredisce. Giusto, certo. Ma intanto il danno sarà già stato fatto.
sabato 16 agosto 2008
Perchè si festeggia il "ferragosto"?
martedì 12 agosto 2008
Messaggi subliminali: esistono veramente?
Come dunque (non)comportarsi
P.S. Mi trovo costretto a correggermi. Non a smentirmi, ma a corregermi sì. Guardate questo video, tratto da youtube, che si riferisce al telegiornale della Fox, noto emittente televisivo statunitense...Oh, ma quello che si scorge in una (neanche tanto breve) sequenza di fotogrammi io lo ho già visto...
domenica 10 agosto 2008
RUSSIA vs GEORGIA
Ovviamente la questione non è affatto così semplice, si tratta di strategie e dinamiche politico-socio-economiche molto complesse, e purtroppo le vittime reali passano solo in secondo piano...
Però dal punto di vista umano, CIVILE della contesa è doveroso analizzare in primo luogo quello che materialmente sta capitando prima di ciò che politicamente sta cambiando.
Come al solito mi sono andato a documentare su "repubblica.it", e l'articolo è tanto valido che, nuovamente, ve lo ripropongo per intero...
Medvedev: stiamo conducendo un'operazione per "costringere i georgiani alla pace"
La replica: "Stato di guerra. La Russia attacca la popolazione civile"
TBILISI (Georgia) - Il Caucaso è di nuovo in fiamme. Il conflitto tra Georgia e Russia nella regione separatista dell'Ossezia del Sud si è allargato oggi all'altra provincia ribelle, l'Abkhazia. E Mosca ha sferrato un attacco sul territorio georgiano: bombardati più volte Gori e il porto di Poti. All'alba i caccia russi hanno puntato verso la capitale Tbilisi e sono finiti nel mirino della contraerea che ne ha abbattuti due. Secondo il ministro degli Esteri georgiano il numero delle vittime è salito a 150, di cui 40 civili. Un'escalation, iniziata con il blitz georgiano di ieri a Tskhinvali, la capitale della repubblica secessionista dell'Ossezia del Sud. Il presidente americano George W. Bush, da Pechino, si è detto profondamente "preoccupato" per la situazione e bollando "sproporzionata la reazione russa" ha chiesto l'immediata cessazione dei bombardamenti russi. Intanto Vladimir Putin è arrivato in Ossezia del Nord. E in tv ha chiesto alla Georgia di "fermare l'aggressione e il genocidio", definendo l'azione militare russa "fondata, legittima e necessaria". Per poi aggiungere: "L'entrata della Georgia nella Nato è solo il tentativo di associare altri Paesi alle lotte sanguinarie di Tbilisi".
Olimpiadi: la squadra resta.
"Sessanta vittime a Gori"
La città natale di Josif Stalin, al confine amministrativo con l'Ossezia del Sud, è stata colpita dai bombardamenti russi. Subito dopo l'attacco, la popolazione ha cercato di fuggire in massa, con ogni mezzo di trasporto possibile. Secondo l'agenzia russa Interfax, solo a Gori le vittime civili dei raid aerei sarebbero una ventina, decine i feriti. Fonti ufficiali georgiane riferiscono alla Bbc che sarebbero almeno sessanta i morti. Un'offensiva di Mosca ha distrutto le infrastrutture di Poti, il più grande porto della Georgia sul Mar Nero. La flotta navale russa presente di stanza a Sebastopoli, in Crimea, è stata reindirizzata verso l'Abkhazia. Un altro tentativo di distruggere l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceya non è andato a segno. L'Azerbaigian ha sospeso le sue esportazioni di petrolio attraverso i porti georgiani di Batumi e Kulevi.
Conflitto esteso all'Abkhazia
''La Federazione Russa ha lanciato un'operazione militare su larga scala contro la popolazione civile nella gola di Kodori", afferma un comunicato del governo di Tibilisi. Secondo Interfax, aerei militari russi (altre fonti dicono l'aviazione abkhaza) avrebbero bombardato la zona, sotto controllo georgiano, al confine amministrativo con l'Abkhazia. Qui sono dislocate forze di Tibilisi. I veterani abkhazi insistono sul concreto rischio di un attacco nemico e chiamano alla mobilitazione generale. L'Abkhazia è l'altra repubblica georgiana ribelle che ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza nei primi anni '90, dopo una guerra di secessione contro Tbilisi. Nel pomeriggio, Saakashvili ha comunicato che gli attacchi sono stati respinti.
Guerra di numeri e propaganda
Fonti russe e georgiane sostengono di avere sotto controllo la capitale sudosseta Tskhinvali. Di certo c'è che si combatte ancora. Una cinquantina di giornalisti stranieri ha firmato una lettera per chiedere alla comunità internazionale di aprire un corridoio umanitario e ha denunciato la mancanza di viveri, energia elettrica e acqua potabile. E anche sul numero di vittime si affrontano le macchine della propaganda. L'ambasciatore russo a Tibilisi denuncia "oltre 2mila vittime tra i civili". Cifre contestate dai georgiani, che accusano i russi di essere responsabili dei danni maggiori. Saaakashvili ha definito le affermazioni di Mosca "menzogne grossolane, è una campagna di disinformazione in pieno stile sovietico". "Non c'è quasi nessun civile morto - ha aggiunto - ma Tskhinvali è distrutta come conseguenza dei bombardamenti russi". Durante il suo intervento nella città di Vladikavkaz, nell'Ossezia del Nord, Putin ha implicitamente smentito le fonti dei separatisti, parlando di "decine di morti" e "centinaia di feriti".
"Non siamo in guerra con la Georgia"
Per il presidente russo Dimitri Medvedev le forze di Mosca stanno conducendo un'operazione militare per "costringere la parte georgiana alla pace". La Russia, ha affermato il vicecapo di stato maggiore Anatoli Nogovitsin, "non è in stato di guerra con la Georgia". "Tutti i reparti della 58.ma armata arrivati a Tskhinvali sono andati a prestare aiuto a un battaglione russo di peacekeeping, che ha riportato gravi perdite a causa delle sparatorie georgiane". Il vicepremier Sergei Sobyanin ha denunciato anche la "catastrofe umanitaria": 30mila profughi diretti dall'Ossezia del Sud alla Russia. Diplomazia ferma. Sul fronte diplomatico, è stallo. Convocata una terza riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza a New York, dopo che per due volte in 24 ore, i Paesi membri non hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco. I Paesi baltici membri dell'Ue - Lettonia, Lituania, Estonia - insieme alla Polonia, hanno invocato una presa di posizione forte di Bruxelles e della Nato, contro la politica ''imperialista'' della Russia. Chi non usa mezzi termini è il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt: "Le argomentazioni di Mosca ricordano quelle di Hitler". Ma l'Unione Europea tiene una posizione più cauta: "Entrambi i Paesi devono ritornare alle loro posizioni precedenti", recita una nota della presidenza di turno francese. Sarkozy ha annunciato che manderà in missione il ministro degli Esteri Kouchner. Nella regione arriverà a breve una delegazione della Ue e dell'Osce e Bruxelles sollecita Mosca ad accettare la proposta di cessate il fuoco georgiana.
Usa: "Dalla Russia risposta sproporzionata"
Ma il tentativo di far tacere le armi passa lontano dal Palazzo di Vetro. Bush ha fatto sapere di aver parlato telefonicamente oggi sia con il presidente russo Medvedev che con quello georgiano Saakhasvili, mentre a chiedere un cessate il fuoco è oggi anche una nota del ministero degli Esteri di Pechino. In serata gli Usa hanno rinnovato l'invito alla Russia a interrompere le ostilità e hanno definito la reazione di Mosca "sproporzionata".
(9 agosto 2008)
...E il mio sorriso scarseggia sempre di più...
sabato 9 agosto 2008
Le Olimpiadi 2008 di Pechino: ho visto cose che neanche il punitore...
Non tutti sanno che nell'antica grecia, quando sono nate le Olimpiadi, tutte le poleis greche interrompevano qualsiasi conflitto per partecipare riunite nella città città di Olimpia a questi giochi panellenici considerati sacri.
Con il tempo lo sport è diventato un hobby, a quei tempi era uno stile di vita.
Si dice che solo attraverso il gioco esca fuori la vera personalità dell'uomo, e allora mi piace credere che momenti di correttezza e sportività come quello offerto ieri dal pubblico sugli spalti dello stadio olimpico di Pechino rispecchino la vera personalità umana, avulsa da questioni politiche e da qualsivoglia rivalità economica o sociale.
Ma in questi momenti in cui mi illudo, sento di un attacco sferrato nella notte fra l'altro ieri e ieri dalla Russia nei confronti della Georgia.
Allora oggi (ieri notte era già l'una di notte quando l'ho saputo, e i miei non mi permettevano di accendere il computer, pena il linciaggio) sono andato su "repubblica.it", e ho letto anche un altro po' di notizie che mi hanno definitivamente tolto il sorriso che avevo acquistato con la sfilata delle rappresentative nazionali olimpiche di ieri sera.
Secondo quanto reso noto dall'agenzia Nuova Cina si tratta di Tang Yongming, un uomo di 47 anni proveniente dalla città di Hangzhou, nella provincia orientale di Zhejiang. Le motivazioni del gesto non sono ancora note. Secondo l'Afp, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, in visita a Pechino, è stato informato e ha espresso solidarietà "ai famigliari delle vittime".
(Pechino, 09 agosto 2008, 13:09)
Sul viso della iena è nuovamente scomparso il sorriso...
venerdì 8 agosto 2008
Le Olimpiadi 2008 di Pechino: ho visto cose che voi umani...
Il pubblico cinese mi ha esaltato. Mai visto niente di più "politically correct". Pioggie di applausi soprattutto per le nazioni con le situazioni politico-sociali più problematiche, come a dire "Ehi, anche noi abbiamo sperimentato la povertà, il disordine civile, l'instabilità, vi capiamo". Ma la sorpresa più grande è stata la tanto attesa sfilata degli Stati Uniti: anche in quel caso pubblico in festa e politicamente corretto.
Tutto ciò mi porta a una breve e conclusiva riflessione sulla vera natura di queste Olimpiadi. Si tratta di una manifestazione che (forse per le sue origini, forse per i valori che è riuscita a mantenere nel tempo, a dispetto dell'evoluzione globale) al di sopra di qualsiasi logica economica e politica. Chi ha avuto la fortuna (sì, la considero una fortuna, perchè la gioia che mi ha trasmesso è indicibile!) di guardare la cerimonia avrà notato che nello stesso stadio sono stati per una sera accanto nazioni tra di loro in conflitto, nazioni povere, e potenti, ma anche rivali storici. Tutti insieme. Consideri questo chi non avesse capito o travisato lo spirito di questa (come di ognuna) Olimpiade.
A proposito di Gandhi...
"Scopri l'amore..."

regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole:
mettilo nel cuore della notte.
Scopri una sorgente:
fa' bagnare chi è prostrato nella polvere.
Cogli una lacrima:
posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio:
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Vivi la vita:
raccontala a chi non sa capirla.
Apriti alla speranza:
vivi alla sua luce.
Prendi la bontà:
donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore:
fallo crescere nella terra"
(Mahatma Ghandi)
mercoledì 6 agosto 2008
Riflessioni
In potenza tutto è utile, in atto a volte l’utilità si perde semplicemente perché non viene compresa.
Ho trovato uno di questi test spunto di piccole riflessioni che vorrei condividere con Voi.
«A volte si piange – risposi io – solo perché non si ha la forza di ridere»
la iena
