domenica 16 novembre 2008

Perché le persone vogliono qualcosa con tutte le loro forze e quando la ottengono non la vogliono più?

Perché spesso le persone vogliono qualcosa con tutte le loro forze e quando la ottengono si rendono conto che hanno sbagliato, che non la vogliono più, che non fa per loro, e quindi rimangono scottati?
È normale volere e poi scottarsi, è una delle prime cose che fanno i bambini, vogliono tutto ciò che vedono, per curiosità, hanno un desiderio di poter possedere ciò che vedono che sfiora la cleptomania a volte, e però poi si ritrovano spessissimo insoddisfatti, perché caricano di aspettative ciò che hanno intorno come se fossero le uniche cose importanti in quel momento... i bambini lo fanno con i giocattoli, perché per loro quelle sono le cose più importanti e sacre... poi si cresce, e si attribuisce importanza ai sentimenti... si cerca di provare qualcosa che non ha mai avuto la possibilità di provare, ed è così che nascono le prime amicizie che in genere sono fra compagni di banco o di classe, destinate a finire appena si cambia classe, e i primi amori, in genere per un/una compagno/a di classe che sembra in quell'istante le persona migliore solo perché è la più vicina... poi si cresce ancora, si sono già sperimentate amicizia e amore e si inizia quindi a dare più importanza alle persone, alle parole, forse troppo peso alle parole, troppo peso ai gesti, e meno ai pensieri... la lucidità di superare lo stato di fanciullezza che ci circonda per svariati anni della nostra vita arriva solo con la presa di coscienza di ineluttabili responsabilità (un lavoro, una famiglia, una data età che si considerava classica dei "grandi" e si è raggiunta) che finalmente liberano le persone dal cleptomane desiderio di avere tutto ciò che esiste attorno a noi, limitando ciò all'utile, a ciò che realmente può rivelarsi degno di attenzione... nasce quindi il discernimento, non ci si innamora al primo sguardo, non si fa più amicizia con una persona dopo due minuti, non si cerca più il "giocattolo" bello da avere e poi rompere dopo appena pochi giorni, nascono invece le lunghe relazioni di conoscenza reciproca, si vuole prima conoscere una persona per capire se potrà essere importante, prima dell'amore o dell'amicizia viene l'interesse per quello che la persona è, non l'aspettativa su quello che potrebbe/dovrebbe essere... però la fanciullezza un po' rimane sempre, perché comunque anche una persona interessante ma non perfetta viene vista con un margine di miglioramento, si carica di poche aspettative che però rischiamo di rovinare un bel rapporto anche duraturo, ed in più ora si da anche più peso alle parole, ogni gesto, ogni frase deve avere per forza un suo perché, ci si fissa con poco, si cercano peli nelle uova dove non ci sono neanche le uova, si è ancora adulti ma non del tutto savi... savi ci si potrebbe diventare solo dopo aver avuto tante scottature che oramai si è capito come bisogna andare avanti per non scottarsi, ma non sempre ci si riesce... essere savi è una grande fortuna che deriva solo da una lunga serie di anni di sfortuna... sono i savi gli unici che riescono ad essere bambini solo negli aspetti positivi, tutti gli altri sono solo dei fanciulli, qualunque sia la loro età, e quindi saranno sempre delle persone interessate al mondo, vitali, pronte allo scherzo, in grado di divertirsi tranquillamente, in pratica quasi perfette, però con il brutto vizio di puntare tutto ad occhi chiusi e volere la vittoria senza aver fatto nulla di logico per ottenerla, e solo le persone fortunate possono vincere puntando al buio ad una roulette truccata come quella della vita...
...cordialmente Vostro, la iena...

domenica 9 novembre 2008

Il vero spirito della manifestazione studentesca





Io rispondo così, con questa bandiera della pace adattata al contesto, a chi vuole strumentalizzare e politicizzare le manifestazioni studentesche e a chi, come Cossiga, vuole dare un taglio violento per poterla poi sopprimere con la forza.



Lo spirito delle nostre manifestazioni è quello di informare l'opinione pubblica di ciò che stanno facendo i pezzi grossi in Parlamento, del loro piano di strumentalizzare la cultura e rendere automi gli studenti, del loro tentativo di uccidere le teste pensanti in maniera che nessuno se ne renda conto!

La cosa brutta è che forse ci riusciranno, se noi non riusciamo ad interessare l'opinione pubblica, perché saremmo sempre soli a lottare contro un nemico troppo più forte...

Ma io non voglio far credere che questa sia una battaglia contro il governo o contro un uomo e/o il suo partito, questa è una protesta apartitica ed il più possibile apolitica, è una protesta contro un decreto legge, non contro chi l’ha scritto...

Sul fronte degli studenti “indottrinati dalle segreterie di partito solo ora perché prima erano tutti in vacanza”, rispondo che la famosa 133 è stata approvata ad Agosto, lo sappiamo oramai quasi tutti, ed è stata votata all'interno della finanziaria approvata con la fiducia, quindi senza discussione parlamentare; le contestazioni stanno uscendo alla luce solo ora (nel senso da tre settimane) perché materialmente in una finanziaria così sbagliata e così sconfinata, approvata senza possibilità di sapere proprio tutto ciò che conteneva l'immenso papello di decreti e sezioni, non ci si era nemmeno accorti di questo scempio, fra i tanti...

Adesso, quando oramai tutto è stato già scritto ed approvato dalla maggioranza, l'unico modo per fare qualcosa è restare uniti, solidali, cercare di divulgare i dettagli, di informare, di rendere partecipi anche coloro i quali non fanno parte dell'ambiente studentesco, ma che comprenderanno la situazione e (spero) ci daranno una mano e la utilizzeranno per qualche firma quando servirà una cosa tipo una raccolta firme...

Ragazzi, ricordate che questa NON E' UNA PROTESTA DI STUDENTI DI SINISTRA CONTRO IL GOVERNO, QUI SI FA LA MANIFESTAZIONE SENZA ALCUNA DISTINZIONE, sia che siamo di sinistra che di destra, e non contro la destra, ma siamo TUTTI CONTRO LA 133, che avremmo contestato in egual modo (o forse ancora più veementemente) se fosse stata approvata da un Prodi o un Veltroni, perché è un decreto legge sbagliato in sé, le cui conseguenze sono la distruzione della VERA cultura, della coscienza critica (questo però è un effetto a lungo termine) e del sapere come diritto, in quanto le Università non potranno più reggersi in piedi da sole, e diverranno fondazioni, dove si studierà quello che il finanziatore vuole che i SUOI alunni studino, che pensino come vuole lui, e che i discenti siano molto più tassati da loro, perché così il grande finanziatore della fondazione potrà averne un profitto immediato ed anche uno futuro assicurandosi che gli studenti facciano proprio quello che vuole lui...


CHI è CHE NELLA VITA VUOLE DIVENTARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE UNA MARIONETTA DI UN GRANDE AZIONISTA?

...purtroppo in tanti ci vogliono far diventare così...


...perché è sempre stato più facile tosare una pecora che domare un cavallo...

IO VORREI EVITARE CHE LA FUTURA ITALIA PASSI DALL'ESSERE UNA NAZIONE DI BENPENSANTI AD UNA DI NON-PENSANTI...
VORREI SOLO CHE L'ITALIA DIVENTASSE SEMPLICEMENTE UNA NAZIONE DI PENSANTI, E BASTA...

ED è PER QUESTO CHE SCENDO IN PIAZZA...
...SCENDO IN PIAZZA PER TUTTI NOI ITALIANI CHE ANCORA PENSIAMO...
...SCENDO IN PIAZZA PER TUTTI GLI STUDENTI COSCENZIOSI CHE MANIFESTANO...
...SCENDO IN PIAZZA PER TUTTI QUELLI MENO COSCENZIOSI CHE PENSANO DI PREFERIRE DI DARSI UN ESAME IN TEMPO CHE ESSERE LIBERI DI PENSARE...
...PERCHé, ANCHE SE SBAGLIANO, SONO LIBERI DI SBAGLIARE...
...ED IO VORREI CHE CONTINUASSERO AD ESSERE LIBERI DI FARLO, DI SBAGLIARE...
...PERCHé SBAGLIANO, MA ALMENO SBAGLIANO CON LE LORO TESTE...
...SENZA CHE NESSUNO GLI DICA COME SBAGLIARE...
...questa è la vera democrazia...
...nel bene e nel male...
...siamo liberi...
...davvero...
...liberi...

...

(...per ora...)

...

(...più o meno...)

venerdì 24 ottobre 2008

Secondo voi questi sono "politicizzati"?

Cari lettori, non credevo che sarei arrivato a questo punto, ma oggi scrivo per sfogare la mia frustrazione. Forse vi chiederete il perchè di questo mio turbamento interiore, poichè ovunque volgiamo lo sguardo non vediamo un futuro propriamente roseo. Sono deluso. Vedo che ogni giorno aumentano i personaggi pubblici che tentano di fare disinformazione. Non lo accetto. Mi sta bene che ognuno cerchi di difendere i propri misere e corporativi interessi, ma in certi casi diffondere un certo tipo di informazione significa OFFENDERE L'INTELLIGENZA di chi ascolta/vede/legge. C'è l'ho con coloro (e, credetemi, sono in tanti, ma per fortuna non tutti) che non vogliono raccontare la verità sul movimento studentesco di protesta contro la legge 133. La foto di oggi la dedico a tutti coloro che si ostinano a sostenere che "i manifestanti sono ragazzi politicizzati e mentalmente deviati dalla sinistra": chi ancora non fosse convinto circa le sane motivazione dei ragazzi legittimamente preoccupati per il loro futuro, avrò adesso un buon motivo di ricredersi.

Guardate quanti sono e provate a dire che sono una minoranza

Questo è il corteo degli studenti dell'Università di Palermo contro la legge 133...Chissà se vedendolo i soliti giornalisti diranno che si tratta di una minoranza..

martedì 21 ottobre 2008

La Palermo che protesta contro la legge Gelmini

La Palermo che protesta contro la legge Gelmini

1948: COSTITUZIONE ITALIANA, Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

2008: LEGGE N. 133….E’ ANCORA COSI’?

TAGLIO DEI FONDI = AUMENTO DELLE TASSE UNIVERSITARIE

Il Fondo di Finanziamento Ordinario viene ridotto progressivamente di circa 1,5 miliardi per il quinquennio 2009-2013. Per di più, le risorse risparmiate non vanno a vantaggio dell'Università, ma confluiscono in un capitolo generale.

Tale riduzione comporterà delle ristrettezze economiche degli Atenei, che saranno costretti ad aumentare le tasse universitarie o a ridurre i servizi e l’offerta formativa.

RIDUZIONE DEL TURN OVER = RIDUZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E AUMENTO DEL PRECARIATO

Il turn-over del personale viene limitato al 20% (sia in budget che in numero di persone) per il triennio 2009/2011 e al 50% dal 2012.

Questo vuol dire che ogni 5 persone che vanno in pensione si può assumere una sola persona, sia essa docente, ricercatore o tecnico/amministrativo. Quindi nell’immediato futuro molti giovani laureati, dottorandi e assegnisti, formati dall’Università Italiana con notevoli sforzi economici, non potranno essere assunti come ricercatori e saranno costretti ad emigrare o ad abbandonare il mondo della ricerca. Si otterrà quindi un inevitabile invecchiamento ed una progressiva riduzione del corpo docente, con conseguente impoverimento della didattica e della ricerca.

Ciò, unito al limite del rapporto tra numero di docenti e studenti previsti della legge n. 270/04, comporterà la chiusura di molti corsi di laurea e l’introduzione del numero chiuso per tutti i rimanenti corsi.

UNIVERSITÀ è FONDAZIONE = ADDIO DIRITTO ALLO STUDIO

La legge prevede la possibilità per le università pubbliche di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Ciò potrà determinare:

1) un ulteriore ed incontrollato aumento delle tasse universitarie, fino al punto che famiglie saranno costrette a sobbarcarsi per intero l’onere degli studi universitari dei propri figli, con la conseguente forte limitazione del diritto allo studio;

2) la suddivisione in atenei di serie A, capaci di procurarsi fondi privati, e atenei di serie B dove, in mancanza di un tessuto economico-aziendale forte e progredito (come nel nostro territorio), è praticamente impossibile reperire finanziamenti adeguati alla ricerca;

3) la fine dell’autonomia della didattica e della ricerca, che saranno condizionate dalle scelte di pochi finanziatori privati seduti ad un Consiglio di Amministrazione.

È evidente che tale legge non elimina i difetti dell’Università Pubblica Italiana; essa non introduce né elementi di sviluppo e di competitività, (come il titolo della legge vorrebbe fare credere), né strumenti di valutazione rigorosi ed efficaci, che premino i risultati e la qualità nella ricerca, nella formazione e nel funzionamento dell’intera Università. Al contrario, si tratta di provvedimenti miranti ad un impoverimento progressivo ed allarmante delle Università Italiane che comportano gravi penalizzazioni sia per tutti coloro che operano nell’ambito dell’Università Pubblica sia per coloro che fruiscono dei suoi servizi, in particolare gli studenti e le loro famiglie.

lunedì 29 settembre 2008

28 settembre 1978... vi dice niente? un'altra dimenticanza giornalistica...

«…io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, e neanche la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto. Devo cercare di servire la Chiesa; spero che mi aiuterete con le vostre preghiere…»
(dall’Angelus svoltosi il 27 agosto, giorno successivo alla sua elezione)

Questo fu papa Giovanni Paolo I, morto trent’anni fa in una strana giornata di fine settembre: un vero servitore del Signore, acuto ed intelligente, modesto e completamente dedito alla vocazione…

« Nessuno è venuto a dirmi: "Tu diventerai Papa". Oh!, se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più! »

Fu un uomo che difficilmente verrà dimenticato, nonostante la brevità del suo papato… fu un vero innovatore a 360° in ogni aspetto della chiesa, da solo in un mese gettò le basi per quello che fu il pontificato forse più bello della bi-millenaria storia della chiesa, quello di Giovanni Paolo II…Non saprei cos’altro aggiungere, perché il semplice ricordo di don Luciani, il nome con cui voleva essere ricordato, è più eloquente di migliaia di parole…


Solo una cosa voglio puntualizzare: 30 anni dalla sua scomparsa, un momento degno di grande visibilità mediatica, sono decorsi senza che nessuno o quasi se ne sia accorto…
Ringrazio tutti i direttori di testata per il loro apporto all’informazione giornalistica seria…

cordialmente Vostro, la iena…

sabato 27 settembre 2008

Sareste disposti a pagare per i vostri diritti?

In realtà il titolo di questo post è un pò fuorviante. Avrei dovuto dire : "Dovete pagare per avere i vostri diritti!", ammetterete che c'è un pò di differenza. La segnalazione arriva da un nostro affezionato lettore, Panda, il quale (come penso molti di voi) considera un paradosso il dovere pagare i propri diritti. Ecco l'immagine incriminata, l'evidenziatore è mio:In procinto di iscriversi all'università il nostro amico Panda ha scoperto, non senza sorpresa, che avrebbe dovuto pagare una ulteriore tassa per "il diritto allo studio"!!. Il paradosso è evidente e si commenta da solo. Voglio solo sottileneare che la mia polemica non è contro il pagamento delle tasse universitarie (di cui comunque queste sono solo una parte...), poichè comunque utili a migliorare i servizi. Semplicemente non mi và di pagare per avere diritti che sono sanciti dalla costituzione. E a voi?

sabato 20 settembre 2008

L'amicizia

« Crescere insieme
senza perdere la propria identità
donarsi per possedere in forma allargata,
fondersi in un tutto unico e tuttavia
continuare ad esistere ciascuno
per proprio conto:
questo è il segreto del vincolo dell'amicizia. »
(Siegfried Kracauer)

venerdì 12 settembre 2008

Dall'11 settembre, dal 'Grand' Zero, alla (falsa) minaccia della fine del mondo e del Buco Nero: l'inesattezza dell'informazione moderna

La giornata dell'altro ieri è stata una giornata molto mesta per me, ieri era l'undici settembre, una data passata alla storia per la sua tristezza, una giornata che bisogerebbe menzionare per evitare di dimenticare... invece, forse per casualità, forse per disattenzione mia, forse per un qualsiasi altro motivo, ci sono stati poco più che accenni, neanche dei veri e propri servizi giornalistici in piena regola con tanto di opinionisti schierati su poltrone di pelle o cose simili...
Ce ne siamo quasi dimenticati...
certo, qualcosa c'è stato, ma un'inezia rispetto al dovuto... io stesso ho creduto che non avessi aggiornato correttamente il mio calendario sulla scrivania e che quest'ultimo fosse avanti o indietro di un giorno...
in più ho sentito una notizia che mi ha spezzato il fiato, quella di Chhaya, e tutto mi è parso ancor più nero...
Ma poi l'amarezza che si era fatta strada dentro me, senza apparente motivo, si è evoluta, e, da iena che sono, ho iniziato a ridere... si, ho riso, perché questa è stata l'estrema dimostrazione del fatto che la storia non è fatta da avvenimenti, è fatta da storiografi: ciò che non viene detto non esiste...
Dopotutto è difficile riuscire ad essere informati su tutto e trovare le notizie più importanti, perché i sistemi di informazione cercano solo lo scoop per vendere (i giornali) o per far restare il telespettatore incollato alla tv per vedere il seguito, sorbendosi tutta la pubblicità (i tg), per una spietata legge di mercato che vuole solo l'audience, spesso a discapito dei contenuti... è questo il motivo per cui si è tanto sentito parlare di fine del mondo e buchi neri in questi giorni degli esperimenti con gli acceleratori di particelle atomiche (per creare "l'atomo di Dio"), teorie, queste della fine del mondo, totalmente infondate, ma suggestive, che garantiscono lo scoop a livello planetario... chiunque abbia un minimo di infarinatura scientifica sa perfettamente che tale pericolo non sussiste, però... c'è sempre un però... non tutti lo sanno, anzi la maggioranza ne è all'oscuro, e crede a ciò che una qualsivoglia testata giornalistica le propone, a volte solo per noia o per incapacità di ricercare la verità tramite le innumerevoli fonti che lo scibile umano ci mette sempre a disposizione...
Si è addirittura arrivati ad un caso-limite, un'adolescente, Chhaya, di cui accennavo prima, della regione dell'India centrale Madhya, ha inghiottito diverse pillole di un composto della sulfanilammide, che se ben ricrdo dai miei vecchi studi di chimica dovrebbe essere un insetticida... la ragazza è poi morta in ospedale... ovviamente questo non è stato un suicidio normale, no, è stato semmai un omicidio, un danno procurato, creato da chi ha reso di pubblico dominio delle voci allamistiche, messe in giro solo per creare dal nulla uno scoop...
Volete sapere cosa dice la scienza riguardo all'allarmante voce della fine del mondo?
In estrema sintesi, è tutta una bufala colossale, poiché un buco nero si crea solo nel caso in cui una stella, dopo aver esaurito tutti i suoi cicli di vita (che possono essere più di uno, anzi è la prassi che siano almeno due-tre), non esploda ma imploda su sé stessa, aumentando la propria attrazione gravitazinale fino a piegare la luce, intrappolandola... da qui il nome "buco nero": la luce non rimbalza, quindi risulta invisibile, anche se calcolabile...
Però, chi sono io per dire che il mondo non morirà? non ho vinto nessun Pulitzer, sono solo uno che ama informarsi e tentare di informare...
Buon proseguimento di vita...
...cordialmente Vostro, la iena...

giovedì 11 settembre 2008

"qui comincia ormai una nuova storia..."

"Egli non sapeva nemmeno che la nuova vita non gli sarebbe toccata gratuitamente, che bisognava ancora acquistarla a caro prezzo, pagarla con una grande azione futura... Ma qui comincia ormai una nuova storia, la storia del graduale rinnovamento d'un uomo, la storia della sua graduale rigenerazione, del graduale passaggio da un mondo in un altro, della conoscenza con una nuova, finora assolutamente ingnota realtà."

(Fedor Dostoevskji)


Al cospetto di questo brano
tratto dal grande maestro Fedor Dostoevskji
non tento neanche il benché minimo accenno alla mia solita liricità...
mi limito a ridurre il concetto
in cinque semplici parole:
PRIMA O POI SI CRESCE...

Passa il tempo, cresce il corpo...
e di conseguenza bisogna saper camibiare,
adattarsi,
adattare,
comprendere,
spiegare,
ragionare,
convivere,
vivere,
amare,
dare,
ricevere,
sentire,
capire,
provare,
sbagliare,
ed alla fine riuscire...
senza mai fermarsi...
senza mai contemplarsi...
senza mai accontentarsi...
senza mai perdersi d'animo...
avendo sempre la consapevolezza delle proprie azioni,
ma avendo la forza di buttarsi e scommettere al buio...
E, soprattutto, bisogna riuscire ad ascoltare...
...gli altri ma soprattutto sé stessi...

Solo dopo si potrà forse anche amare...

Certo, crescere è dura,
a volte non si sa come fare,
altre non si sa quando crescere...
ma alla fine è sempre così:
PRIMA O POI SI CRESCE... sempre...

...cordialmente Vostro, la iena...

Lucio Battisti

Colgo l'occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Lucio Battisti per linkarvi un mio precedente omaggio al grandissimo cantautore che ha segnato profondamente almeno due generazioni e che rimarrà per sempre nei cuori di milioni di persone, italiane e non. Grazie Lucio...

Questo è il link...
...cordialmente Vostro, la iena...

mercoledì 3 settembre 2008

La vita è...

La vita è un'opportunità, coglila...
La vita è bellezza, ammirala...
La vita è beatitudine, assaporala...
La vita è un sogno, fanne una realtà...
La vita è una sfida, affrontala...
La vita è un dovere, compilo...
La vita è un gioco, giocalo...
La vita è preziosa, abbine cura...
La vita è una ricchezza, conservala...
La vita è amore, godine...
La vita è un mistero, scoprilo...
La vita è promessa, adempila...
La vita è tristezza, superala...
La vita è un inno, cantalo...
La vita è una lotta, accettala...
La vita è un'avventura, rischiala...
La vita è felicità, meritala...
La vita è la vita, difendila...

(Madre Teresa)

lunedì 1 settembre 2008

"Scusi, mi sa dire che ore sono?" - "no, grazie, non mi interessa..."

PRE-SCRIPRTUM: se non siete interessati a leggere tutto il qui presente post, non snobbatelo totalmente, ma leggete almeno l'ultima frase in neretto, e poi decidete...


Avete mai pensato "ma che sta dicendo questo? non lo capisco! ma perché devo ascoltarlo? non mi va... e poi non mi interessa neppure quello che dice..."?
Beh, se l'avete fatto è normale, è capitato anche a me... ma non ne vado per niente fiero...
Come si fa a rifiutare qualcosa a scatola chiusa?
Il fatto è che si è andata maturando l'idea che il tempo non vada sprecato, principio in teoria giustissimo, ma è sul significato di "sprecare" che nascono le incomprensioni e gli errori.
Preliminarmente dobbiamo distinguere "sprecare" da "guadagnare", parole considerate diametralmente opposte, eppure molto simili fra loro...
In economia, l'uno indica uno sperpero di denaro che non produce rendita, e l'altro un introito superiore alla spesa che aumenta il capitale. Temporalmente parlando, lo sperpero sembra essere istantaneo ed il guadagno futuro, ma in realtà indicano ambedue il futuro, catalogano il modo in cui ha fruttato un nostro investimento: se investi, puoi restare in pari, andare in perdita o in guadagno.
Quando investi, lo fai sperando di guadagnare, ma investi a scatola chiusa... solo il tempo può dirti se l'investimento frutterà o no... ed ogni investimento può fruttare in un momento e non in un altro e viceversa.
L'economia è per certi versi assimilabile al concetto di 'vita', ma ne è dissimile per diversi aspetti...
Per prima cosa, una vita non va mai in pari o in perdita, nella vita nasci da zero e muori sempre con qualcosa in più, e per rassicurare i pessimisti più neri aggiungo che, per quanto triste o critica possa essere, c'è sempre qualcosa di guadagnato...
In secondo luogo, in economia tutti i dati vengono esposti pubblicamente, sono alla portata di tutti dal momento in cui vengono svelati in poi, mentre nella vita le incognite non vengono svelate quasi mai, ogni incontro è un'incognita di cui non riuscirai mai a comprendere tutte le sfumature, tutti i 'valori', tutti tutti i pensieri, ogni sfumatura del passato e del presente.
Quindi, mentre in economia l'unico modo di sopravvivere è essere parsimoniosi, nella vita è essere generosi, investire il proprio tempo con chiunque ne investa un po' del suo con te, anche con la prima persona che incontri alla fermata e chiede l'orario... ogni contatto umano 'risparmiato' è perso, non guadagnato...
Spesso si considera qualche discorso "inutile" o "troppo lungo", una cosa su cui perderci tempo è uno spreco, quindi da evitare senza neanche avvicinarcisi... la 'brevitas' latina è tornata in auge grazie alla mentalità degli spot pubblicitari da 30 secondi, al "dimmi tutto subito, altrimenti non ascolto neppure"...
In alcuni casi limite puoi addirittura promettere un premio alla fine di un discorso e la persona che ti sta di fronte probabilmente potrà essere in grado di dirti "è molto lungo?" - "si" - "allora non mi interessa..."
Questa è la mentalità del teleutente, che al dialogo con un altro essere umano predilige di gran lunga una puntata del Dr. House o C.S.I. o cose simili
Ed è così che il tempo investito (che come ho detto prima dovrebbe dare sempre ed a prescindere un guadagno) viene considerato uno spreco.
A volte si pensa solamente che non è quello il momento in cui può capitare un 'incontro importante', ma gli incontri sono tutti importanti, almeno in potenza, ed in atto spetta a noi renderli tali...
Una cosa è certa: non siamo noi a scegliere il momento, è lui a scegliere noi... a noi sta solo dire "si".
E oltretutto, quando si trova qualcuno che vuole comunicare con qualche testo scritto, non si dovrebbe mai dire "è troppo lungo, m'abbutta" (e succede, oh se succede, e succede anche da parte di chi non ti aspetti: è capitato proprio con uno dei miei post precedenti che è stato snobbato per il suo eccessivo metraggio da una persona da cui non me lo aspettavo proprio), ma bisognerebbe sempre gettare uno sguardo su ciò che ci viene offerto, per il semplice motivo che può esserci veramente utile... e anche nel caso in cui si rivelasse inutile (e di sicuro una lettura di un pensiero altrui, per quanto ti possa sembrare inutile non si rivelerà mai dannosa) non lo si potrà mai dire a priori, ma solo dopo aver compreso ciò che è stato trasmesso...
Il concetto è difficile, lo so, perché va contro la doxa, l'opinione comune del classico "il mio tempo è prezioso e non lo spreco", però spero che chi avrà la buona volontà di leggerlo e comprendere il messaggio che sto cercando di lanciare mi dia ragione sulla sua utilità...
Magari, se vi va di investire un po' del vostro tempo in una lettura di un autore un po' più famoso e rinomato di me, potreste cercare qualche cosa di Seneca sul tempo ed il suo utilizzo... magari vi frutterà più del mio posto... chissà... comunque in quel caso vi sarei stato utile almeno a darvi l'idea... e anche un link...
Ma ormai siamo giunti alla fine, non mi resta che congedarmi ed augurarvi una buona giornata... ah, anzi no, o almeno non subito: prima mi è venuta in mente una cosa...

A questo punto voglio fare una scommessa con voi: tutti quelli che leggono solo questa frase senza leggere il resto, o almeno partono con questa idea, lascino un commento con una "X", tutti gli altri scrivano una qualsiasi altra cosa, a loro completa discrezione, minimo una lettera, massimo quanto gli pare.
Magari anche una riflessione o un parere.
La vostra opinione mi interessa, veramente...

Comunque, ora mi congedo, spero di non avervi tediato troppo...
...cordialmente Vostro, la iena...

venerdì 29 agosto 2008

In USA censurato in Italia "consentito". Cose che non ti aspetti, ma che se ci pensi bene...

Non me lo aspettavo e non saprei se esserne felice o meno. Sto parlando dell'ultimo film di Richard Gere, "Identità di un delitto" (titolo originale "The Flock"), costato la bellezza di 35 milioni di dollari! Un investimento mal ripagato, dato che "la commissione della censura" statunitense lo ha giudicato inadatto agli under 17, a causa di "contenuto perverso, sessualità aberrante, violenza eccessiva e linguaggio volgare". Risultato: i produttori decidono di destinarlo al noleggio (o alla vendita) DVD. Ben poca cosa certo. Ma ciò che non ti aspetti è che in Italia il film, uscito ad Agosto, è al sesto posto degli incassi settimanali. Forse in voi (come in me quando lessi la notizia) si sta illuminando una speranza, forse, penserete, se da noi il film in questione è in proiezione nei cinema, siamo un pò più liberali. E INVECE NO. Infatti il moderato successo del film ai botteghini italiani è, diciamolo, molto relativo: anche da noi il film è stato vietato, e per giunta ai minori di anni 18. Molto più semplicemente questo divieto non ha impedito al distributore italiano di fare arrivare il film al cinema. Non importa se la censura del film è stata giusta o ingiusta (secondo me ingiusta, ma...), il fatto è che negli USA un divieto è stato rispettato, in Italia no. Il fatto è che negli USA la censura esiste, ma almeno ha un nome, appunto quello della "commissione". Non so se potrei dire lo stesso per il nostro paese.

giovedì 28 agosto 2008

“…SONO LA VOCE DELLA TUA COSCIENZA!…” - “scusa, non sento, sono sordo da quell'orecchio…”

Vivere… che cosa semplice… Vivere bene… che difficoltà… Vivere coscientemente… che impresa!

In questi ultimi giorni ho spesso pensato ad un tema molto complesso e variegato, difficile da esprimere in poche pagine di block notes, delicato da affrontare ma impossibile da trascurare…

Mi sono chiesto, ha ancora un senso continuare a sperare, con uno slancio di puro e gratuito ottimismo, in una presa di coscienza storica e civica da parte delle nuove generazioni?

Una cosa è certa: la coscienza non è una dote innata, ma non è neppure facile da acquisire, soprattutto in un contesto dove le pubblicità e le mode sembrano allontanarla sempre più dall’ideale nucleo dei requisiti fondamentali del viver civile. Soprattutto la coscienza storica, spesso e volentieri dimenticata o sottovalutata nonostante la sua estrema importanza nella vita di ogni uomo e cittadino!

Magari, oggi come oggi, si potrebbe pensare “perché mi dici che la coscienza storica è così importante?”…

Molto anzi troppo semplicisticamente, potrebbe venire da rispondere “ per imparare dagli errori del passato”, e ciò non è sbagliato, ma è troppo riduttivo, la matassa è molto più intricata. La vera coscienza storica (dove si intende indicare con “storica” anche quella civile e quella moderna) consta di svariati punti di osservazione, a cominciare da quello geo-politico e bellico mondiale, ma anche e soprattutto da quello di tipo economico, senza dimenticarsi di quello sociale e culturale regionale, e, ultimo ma non ultimo, quello politico locale (gli ultimi due sono i più immediati da riscontrare nella nostra quotidianità).

Una piena e completa conoscenza, seguita dalla comprensione (coscienza) di ciò che determina giornalmente chi siamo, dove viviamo e come lo facciamo, ci aiuta a discernere sempre cioò che è meglio per sé stessi e per gli altri, e a capire quali azioni vanno a vantaggio o svantaggio nostro o degli altri.

Detta così sembra una cosa semplice, scontata, banale, eppure c’è qualcosa che non va!

La questione è una: la coscienza è conoscenza, e l’intelletto ne trae giovamento, però “purtroppo” una persona che pensa è una persona da eliminare!

Quando si ha il cervello che sa ragionare che è supportato dalla conoscenza di ciò che ci sta intorno senza che le lenti colorate deformanti dell’odierna informazione lo depistino, quel cervello sarà difficilmente influenzabile, restio a farsi controllare e (tele)comandare.

Una delle cose che ci insegna la storia è che in tempi non molto antichi, ma da molti (purtroppo) dimenticati, il Fuhrer Adolf Hitler, nella sua lucidissima follia, fu in grado di racimolare in relativamente poco tempo una miriade di assenzi grazie alla pressione psicologica e dal condizionamento mentale propinati a tappeto tramite le radio (i maggiori media del tempo, paragonabili per importanza all’odierna rete internet), senza troppo bisogno di messaggi subliminali, ma fornita scientificamente, subdolamente, dimostrando (mio mal grado sono costretto ad ammetterlo) uno straordinario ingegno, destinato purtroppo a fare scuola anche in età più moderna. Dopotutto quasi tutti gli aspetti della nostra contemporanea realtà trovano radici dirette in quel periodo storico, così socialmente buio ma così socialmente florido di idee nel bene o nel male geniali, che fu la metà del XX secolo

Ma, tornando ai giorni nostri, come si è evoluta l’esperienza tedesca fino ai giorni nostri?

Il trucco è molto semplice e presto svelato: il teleutente ha facoltà di scegliere il canale da guardare, ed in questa maniera si crede libero, ma è il direttore di rete in prima persona a scegliere quello che il suo canale deve trasmettere ogni minuto. Con il passare del tempo il teleutente medio si abituerà a vedere ciò che gli viene propinato, e, poiché l’uomo è tendenzialmente un animale curioso, si appassionerà tanto alla programmazione giornaliera della rete (non solo quella di un canale, tutta la rete in generale, in chiaro, con il canone o pay per view che sia) che non potrà farne a meno, e si sorbirà pure le ipnotiche pubblicità mandate in serie ad intervalli regolari, nella maniera più mnemonica possibile. Ed il mondo di internet, per quanto la libertà informatica garantisca pregi oltre che difetti, non è molto diverso.

La televisione è l’oppio dei popoli industrializzati che vivono nell’era del consumismo, e sono soprattutto quelli del cosiddetto “primo mondo” che ne fanno quotidianamente uso e abuso, andando regolarmente in overdose… ma questa è un’overdose che non uccide di colpo, ma che si sviluppa lentamente, ma incessantemente, dentro di noi, come un cancro telematico resistente a qualsiasi tipo di chemio terapia conosciuta.

Ma, tornando alla coscienza, sia storica che civica, a chi conviene evitare che si sviluppi un popolo cosciente?

Paradossalmente, a chi la coscienza storica ce l’ha ben radicata in sé, e che quindi sa come gestire ogni particolare della vita altrui oltre che della propria… a chi dalla sua conoscenza trae profitto personale e non globale… a chi mira al potere o al portafogli (e l’uno non esclude l’altro)… insomma, praticamente chiunque sta un gradino sopra la media per “importanza” politico-finanziaria.

“Homo homini lupus” è un concetto ormai superato, ai giorni nostri la sopravvivenza del più “forte” prevede non più l’abbattimento, quanto lo sfruttamento del più “debole”.

Chi ha una “posizione privilegiata” e non se ne approfitta non è un bravo cittadino, no, lui è un santo.

Ma in Italia, nell’Italia di poeti, santi e navigatori, di santi se ne trovano meno che idraulici a ferragosto… e anche quegli idraulici comunque andrebbero santificati subito!


Scherzi a parte, in queste condizioni anche ad una iena come me passa spesso la voglia di sorridere…

…cordialmente Vostro, la iena…

sabato 23 agosto 2008

Dalla Cina la via della saggezza secondo Lao Tzu

Osservando tutta l'attenzione dedicata in questi giorni al "fenomeno Cina", mi sono fatto l'idea che si sta come perdendo la possibilità di addentrarsi, o anche solo di soffermarsi, su quella che è la più antica ricerca di saggezza e di perfezionamento interiore della storia del pensiero umano: mi riferisco alla filosofia cinese di Lao Tzu. Si tratta a dire la verità di un personaggio sulla cui veridicità storica si dibatte, ma è probabile che sia vissuto nel V sec a.C. Essendo bibliotecario imperiale, pare che sia entrato in contatto con Confucio, e secondo alcuni ha esercitato influssi nella dottrina del Confucianesimo. Ad ogni modo un giorno decise di partire verso Occidente con il suo bufalo. Giunto al posto di guardia di Hangu, un ufficiale, di nome Yixi, lo riconobbe, e gli chiese di lasciare qualche scritto sulla sua filosofia prima di andarsene. Fu così che Laozi scrisse il Tao Te Ching, la prima e unica opera scritta del filosofo, della quale vi propongo un estratto. Laozi ripartì e scomparve senza essere mai più visto nelle distese desertiche. Ho dimenticato di dirvi che Lao Tzu è un soprannome che può essere tradotto come "il Venerabile Maestro o il Vecchio Maestro".

LXXVIII - PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ

Nulla al mondo è più molle e più debole dell'acqua
eppur nell'abradere ciò che è duro e forte
nessuno riesce a superarla,
nell'uso nulla può cambiarla.
La debolezza vince la forza,
la mollezza vince la durezza:
al mondo non v'è nessuno che non lo sappia,
ma nessuno v'è che sia capace di attuarlo.
Per questo il santo dice:
chi prende su di sé le sozzure del regno
è signore dell'altare della terra e dei grani,
chi prende su di sé i mali del regno
è sovrano del mondo.
Un detto esatto che appare contraddittorio.

martedì 19 agosto 2008

La soluzione italiana a tutti i problemi

Ricordate la famosa crisi dei rifiuti di Napoli? Si quella che, a detta di alcuni onorevoli politici, non c'è più? La giunta comunale ha annunciato che (squilli di trombe) per risolvere definitivamente il problema, anche per il futuro, verranno aumentate le sanzioni (+ 200%!) per chi non si adopera nella raccolta differenziata. Ok se è una presa in gira, qualcuno me lo dica ora. Non mi offendo. Ma sbaglio oppure il problema di Napoli e di altre città è che, sebbene alcuni onesti cittadini dividano i rifiuti per genere, poi questi vengano nuovamente mischiati nelle discariche, rendendo inutile la raccolta dei rifiuti, che a questo punto diventa indifferenziata???
Delle due, una: O codesti illustri signori dormivano quando telegiornali e quotidiani denunciavano il fatto che, alla fine del processo di raccolta, carta vetro e plastica ritornavano tutti insieme, rendendo inutile il lavoro di differenziazione dei cittadini, oppure erano i media che non dicevano la verità. A voi la scelta.

La linea adottata dal comune di Napoli evidenzia numerosi punti di contatto con altre vicende italiane. Ad esempio il balzo agli onori della cronaca delle morti sul lavoro, un problema che molti, sempre e comunque a parole, hanno proposto di risolvere inasprendo le leggi sulla sicurezza nelle fabbriche. Non ci vuole un genio, ma semplicemente un individuo che abbia una mente sufficientemente legata alla realtà, per capire che se le attuali leggi sulla sicurezza non vengono rispettate, non verrano rispettate neanche dei provvedimenti più duri, che magari implicano dei costi maggiori per gli imprenditori. Come a Napoli, così anche per le morti bianche, si è optato per la classica "soluzione all'italiana", ossia dei procedimenti rattoppati, burocratici che, anzichè risolvere alla base i malfunzionamenti, si limitano a punire più aspramente chi continuerà a commettere infrazioni. Non risolvere i problemi, ma soltanto punire chi trasgredisce. Giusto, certo. Ma intanto il danno sarà già stato fatto.

sabato 16 agosto 2008

Perchè si festeggia il "ferragosto"?

Colgo l'occasione per augurare un buon ferragosto a tutti i nostri lettori. State pian piano aumentando, e ciò mi stimola. Anch'io ho festeggiato il ferragosto e durante la lunga notte in spiaggia, tipicamente insonne, in uno dei rari momenti di tranquillità mi sono chiesto a chi noi italiani dobbiamo l'onore per l'istituzione di questa festività, di cui nel tempo si sono dimenticate le origini, pur essendo molto diffusa in Italia (sicuramente più attesa della festa della Repubblica...). Letteralmente deriva da "Feriae Augusti", (anche se, la festa possa aveva radici più antiche legate al Ratto delle Sabine e all'Assunzione di Maria), ossia un periodo in cui l'imperatore romano Ottaviano decise di concentrare numerose festività estive minori: sicuramente i romani, che non erano certo famosi per la loro voglia di lavorare, gliene furono molto grati. Brevemente, queste feste accadeva segnavano la fine del periodo del raccolto e i lavoratori porgevano auguri (in latino "Bonas feriae Augusti" da cui il nostro "buon ferragosto") ai padroni, ottenendo in cambio una mancia. I festeggiamenti erano piuttosto lunghi e prevedevano corse di cavalli in età romana, processioni con l'affermarsi del cristianesimo a Roma e combattimenti di tori in un periodo successivo.

martedì 12 agosto 2008

Messaggi subliminali: esistono veramente?

Girovagando per la rete ho trovato molti siti, pronti a giurare circa presunti complotti, secondo i quali i messaggi subliminali siano un modo di indirettamente controllare la mente umana. Io, lo dichiaro subito, solitamente non credo ai complotti, per il semplice fatto che, se esistesse un complotto, nessun blogger o giornalista o comune cittadino ne verrebbe a conoscenza. Tuttavia, dal momento che sono sempre interessato nei confronti delle opinioni altrui, ho passato una nottata insonne a "rovistare" tra gli innumerevoli esempi di messaggi subliminali. Ho così visionato innumerevoli pubblicità a proposito delle quali i numerosi siti internet (e anche numerosi video su youtube) in cui i rispettivi autori sostenevano fossero ravvisabili simboli fallici, o massonici o peggio. Pensai che c'era bisogno di tanta fantasia per scorgere all'interno di quelle pubblicità i sopracitati riferimenti. Rimasi scettico, ma non esclusi a priori che potessero effettivamente esistere questo tipo di "stimoli" senza che ce ne accorgessimo, dal momento che letteralmente "subliminale" deriva dal latino sub (sotto) e limen (soglia) in riferimento al confine del pensiero conscio. Ciò mi ha spinto a fare un pò di ricerche e ho così scoperto che (da Wikipedia)"Nei primi anni '60 si è verificato nei cinema statunitensi come flash pubblicitari di pochi secondi, anche privi di audio, a comparsa improvvisa all'interno del film, erano seguiti dall'acquisto del prodotto proposto poco tempo dopo il termine della proiezione. La velocità dello spot sfugge alla rimozione e censura che la coscienza può esercitare in condizioni normali. Questo tipo di spot è stato poi vietato nei cinema". Finalmente poi mi sono imbattuto nel primo esempio inconfutabile di messaggio subliminale: si tratta del noto film "Bianca e Bernie", in cui viene mostrato un fotogramma "insolito" nel contesto di un cartone animato. La vicenda è abbastanza nota, se non sapete di cosa si tratta, in questo sito si trovano i fotogrammi "incriminati.

Come dunque (non)comportarsi

L'episodio di Bianca e Bernie costituisce un importante prova a supporto. Tuttavia non chiarisce definitivamente il problema. E allora? Dovremmo fare finta che episodi di messaggi subliminali non siano mai esistiti? Un primo aiuto a risolvere i nostri problemi ci viene dalla scienza, secondo cui ad oggi non è stata provata alcuna efficacia di questi messaggi nascosti nelle pubblicità. Inoltre pare che, nonostante in passato molte agenzie pubblicitarie abbiano fatto ricorso a questi "metodi", oggi sembra che non vi si faccia più ricorso. Personalmente ritengo inoltre che la pubblicità oggi abbia a disposizione mezzi più potenti e raffinati del messaggio subliminale. L'unica cosa veramente certa è che chi comincia a credere ai "complotti", non smette più. Il passo è breve e presto si potrebbe ritrovare con uno scolapasta in testa per non essere intercettato dagli alieni o cose del genere. Il passo è veramente breve.

P.S. Mi trovo costretto a correggermi. Non a smentirmi, ma a corregermi sì. Guardate questo video, tratto da youtube, che si riferisce al telegiornale della Fox, noto emittente televisivo statunitense...Oh, ma quello che si scorge in una (neanche tanto breve) sequenza di fotogrammi io lo ho già visto...


domenica 10 agosto 2008

RUSSIA vs GEORGIA

RUSSIA vs GEORGIA: chi vincerà, vincerà per KO o si andrà ai punti (di sutura sulle vittime) finché non verrà sterminata tutta la popolazione?
Ovviamente la questione non è affatto così semplice, si tratta di strategie e dinamiche politico-socio-economiche molto complesse, e purtroppo le vittime reali passano solo in secondo piano...
Però dal punto di vista umano, CIVILE della contesa è doveroso analizzare in primo luogo quello che materialmente sta capitando prima di ciò che politicamente sta cambiando.
Come al solito mi sono andato a documentare su "repubblica.it", e l'articolo è tanto valido che, nuovamente, ve lo ripropongo per intero...

Medvedev: stiamo conducendo un'operazione per "costringere i georgiani alla pace"
La replica: "Stato di guerra. La Russia attacca la popolazione civile"
Bombardamenti russi sulla Georgia
Putin in tv: "Tbilisi si deve ritirare"
Abbattuti due caccia di Mosca, vittime civili nella città di Gori. Raid anche sull'Abkhazia
Gli Usa alla Russia: "Risposta sproporzionata, cessate il fuoco". Bush "preoccupato"

TBILISI (Georgia) - Il Caucaso è di nuovo in fiamme. Il conflitto tra Georgia e Russia nella regione separatista dell'Ossezia del Sud si è allargato oggi all'altra provincia ribelle, l'Abkhazia. E Mosca ha sferrato un attacco sul territorio georgiano: bombardati più volte Gori e il porto di Poti. All'alba i caccia russi hanno puntato verso la capitale Tbilisi e sono finiti nel mirino della contraerea che ne ha abbattuti due. Secondo il ministro degli Esteri georgiano il numero delle vittime è salito a 150, di cui 40 civili. Un'escalation, iniziata con il blitz georgiano di ieri a Tskhinvali, la capitale della repubblica secessionista dell'Ossezia del Sud. Il presidente americano George W. Bush, da Pechino, si è detto profondamente "preoccupato" per la situazione e bollando "sproporzionata la reazione russa" ha chiesto l'immediata cessazione dei bombardamenti russi. Intanto Vladimir Putin è arrivato in Ossezia del Nord. E in tv ha chiesto alla Georgia di "fermare l'aggressione e il genocidio", definendo l'azione militare russa "fondata, legittima e necessaria". Per poi aggiungere: "L'entrata della Georgia nella Nato è solo il tentativo di associare altri Paesi alle lotte sanguinarie di Tbilisi".

Olimpiadi: la squadra resta.
Sembrava ormai certo il ritiro della squadra georgiana dai Giochi di Pechino. Ma alla fine il presidente Saakashvili ha chiesto agli atleti di restare in Cina e di farsi onore a nome del Paese. Il leader georgiano ha anche chiesto al Parlamento di introdurre la legge marziale e ha disposto il ritiro dei duemila soldati impegnati in Iraq. "Ho firmato il decreto sullo stato di guerra", ha annunciato Saakashvili, "siamo in uno stato di totale aggressione militare". "Chiedo un immediato cessate il fuoco - ha proseguito - la Russia ha lanciato un'invasione militare su larga scala".

"Sessanta vittime a Gori"
La città natale di Josif Stalin, al confine amministrativo con l'Ossezia del Sud, è stata colpita dai bombardamenti russi. Subito dopo l'attacco, la popolazione ha cercato di fuggire in massa, con ogni mezzo di trasporto possibile. Secondo l'agenzia russa Interfax, solo a Gori le vittime civili dei raid aerei sarebbero una ventina, decine i feriti. Fonti ufficiali georgiane riferiscono alla Bbc che sarebbero almeno sessanta i morti. Un'offensiva di Mosca ha distrutto le infrastrutture di Poti, il più grande porto della Georgia sul Mar Nero. La flotta navale russa presente di stanza a Sebastopoli, in Crimea, è stata reindirizzata verso l'Abkhazia. Un altro tentativo di distruggere l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceya non è andato a segno. L'Azerbaigian ha sospeso le sue esportazioni di petrolio attraverso i porti georgiani di Batumi e Kulevi.

Conflitto esteso all'Abkhazia
''La Federazione Russa ha lanciato un'operazione militare su larga scala contro la popolazione civile nella gola di Kodori", afferma un comunicato del governo di Tibilisi. Secondo Interfax, aerei militari russi (altre fonti dicono l'aviazione abkhaza) avrebbero bombardato la zona, sotto controllo georgiano, al confine amministrativo con l'Abkhazia. Qui sono dislocate forze di Tibilisi. I veterani abkhazi insistono sul concreto rischio di un attacco nemico e chiamano alla mobilitazione generale. L'Abkhazia è l'altra repubblica georgiana ribelle che ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza nei primi anni '90, dopo una guerra di secessione contro Tbilisi. Nel pomeriggio, Saakashvili ha comunicato che gli attacchi sono stati respinti.

Guerra di numeri e propaganda
Fonti russe e georgiane sostengono di avere sotto controllo la capitale sudosseta Tskhinvali. Di certo c'è che si combatte ancora. Una cinquantina di giornalisti stranieri ha firmato una lettera per chiedere alla comunità internazionale di aprire un corridoio umanitario e ha denunciato la mancanza di viveri, energia elettrica e acqua potabile. E anche sul numero di vittime si affrontano le macchine della propaganda. L'ambasciatore russo a Tibilisi denuncia "oltre 2mila vittime tra i civili". Cifre contestate dai georgiani, che accusano i russi di essere responsabili dei danni maggiori. Saaakashvili ha definito le affermazioni di Mosca "menzogne grossolane, è una campagna di disinformazione in pieno stile sovietico". "Non c'è quasi nessun civile morto - ha aggiunto - ma Tskhinvali è distrutta come conseguenza dei bombardamenti russi". Durante il suo intervento nella città di Vladikavkaz, nell'Ossezia del Nord, Putin ha implicitamente smentito le fonti dei separatisti, parlando di "decine di morti" e "centinaia di feriti".

"Non siamo in guerra con la Georgia"
Per il presidente russo Dimitri Medvedev le forze di Mosca stanno conducendo un'operazione militare per "costringere la parte georgiana alla pace". La Russia, ha affermato il vicecapo di stato maggiore Anatoli Nogovitsin, "non è in stato di guerra con la Georgia". "Tutti i reparti della 58.ma armata arrivati a Tskhinvali sono andati a prestare aiuto a un battaglione russo di peacekeeping, che ha riportato gravi perdite a causa delle sparatorie georgiane". Il vicepremier Sergei Sobyanin ha denunciato anche la "catastrofe umanitaria": 30mila profughi diretti dall'Ossezia del Sud alla Russia. Diplomazia ferma. Sul fronte diplomatico, è stallo. Convocata una terza riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza a New York, dopo che per due volte in 24 ore, i Paesi membri non hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco. I Paesi baltici membri dell'Ue - Lettonia, Lituania, Estonia - insieme alla Polonia, hanno invocato una presa di posizione forte di Bruxelles e della Nato, contro la politica ''imperialista'' della Russia. Chi non usa mezzi termini è il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt: "Le argomentazioni di Mosca ricordano quelle di Hitler". Ma l'Unione Europea tiene una posizione più cauta: "Entrambi i Paesi devono ritornare alle loro posizioni precedenti", recita una nota della presidenza di turno francese. Sarkozy ha annunciato che manderà in missione il ministro degli Esteri Kouchner. Nella regione arriverà a breve una delegazione della Ue e dell'Osce e Bruxelles sollecita Mosca ad accettare la proposta di cessate il fuoco georgiana.

Usa: "Dalla Russia risposta sproporzionata"
Ma il tentativo di far tacere le armi passa lontano dal Palazzo di Vetro. Bush ha fatto sapere di aver parlato telefonicamente oggi sia con il presidente russo Medvedev che con quello georgiano Saakhasvili, mentre a chiedere un cessate il fuoco è oggi anche una nota del ministero degli Esteri di Pechino. In serata gli Usa hanno rinnovato l'invito alla Russia a interrompere le ostilità e hanno definito la reazione di Mosca "sproporzionata".

(9 agosto 2008)

...E il mio sorriso scarseggia sempre di più...

sabato 9 agosto 2008

Le Olimpiadi 2008 di Pechino: ho visto cose che neanche il punitore...

Continuando sulla scia del precedente post del punitore, anche io ho molto riflettuto sul significato e sui valori trasmessi durante il cerimoniale d'apertura delle Olimpiadi.
Non tutti sanno che nell'antica grecia, quando sono nate le Olimpiadi, tutte le poleis greche interrompevano qualsiasi conflitto per partecipare riunite nella città città di Olimpia a questi giochi panellenici considerati sacri.
Con il tempo lo sport è diventato un hobby, a quei tempi era uno stile di vita.
Si dice che solo attraverso il gioco esca fuori la vera personalità dell'uomo, e allora mi piace credere che momenti di correttezza e sportività come quello offerto ieri dal pubblico sugli spalti dello stadio olimpico di Pechino rispecchino la vera personalità umana, avulsa da questioni politiche e da qualsivoglia rivalità economica o sociale.
Ma in questi momenti in cui mi illudo, sento di un attacco sferrato nella notte fra l'altro ieri e ieri dalla Russia nei confronti della Georgia.
Allora oggi (ieri notte era già l'una di notte quando l'ho saputo, e i miei non mi permettevano di accendere il computer, pena il linciaggio) sono andato su "repubblica.it", e ho letto anche un altro po' di notizie che mi hanno definitivamente tolto il sorriso che avevo acquistato con la sfilata delle rappresentative nazionali olimpiche di ieri sera.

Un manifestante uiguro oggi ha tentato di darsi fuoco davanti all'ambasciata cinese in Turchia nel corso di una manifestazione di cinesi musulmani che protestavano contro la politica di Pechino nei confronti della loro comunità. Circa 300 persone, per la maggior parte musulmani uiguri dello Xinjiang, si sono riunite davanti all'ambasciata cinese ad Ankara, protetta da forti misure di sicurezza. L'uomo si è dato fuoco mentre un portavoce dei dimostranti dettava un comunicato ai giornalisti. Il fuoco è stato prontamente spento dai poliziotti. Ilmanifestante ha riportato ustioni al viso e alle mani. Spr
(Ankara, 08 agosto 2008, 16:09)

Cinque attivisti filo-tibetani hanno inscenato oggi una "protesta pacifica" a Piazza Tiananmen, riuscendo a superare i rigidi controllo della sicurezza cinese attorno a quello che viene considerato come uno dei luoghi simbolo della Cina. Lhadon Thetong, direttore esecutivo di Studenti per la libertà del tibet, ha detto che i manifestanti hanno avvolto i loro corpi in bandiere del Tibet e si sono sdraiati sulla piazza. Coa (Apcom)
(Pechino, 09 agosto 2008, 07:23)
PECHINO - Dramma a Pechino. Due parenti dell'allenatore della nazionale maschile di volley sono state vittime di un brutale aggressione. Uno è rimasta ucciso, l'altro (si tratta di una donna) è rimasto ferito gravemente. Nell'aggressione, avvenuta alle 12:20 ora locale (le 06:20 in Italia), è rimasta ferita anche una guida turistica cinese. Le autorità locali di polizia hanno detto che l'attacco è opera soltanto dell'uomo che si è tolto la vita.
Secondo quanto reso noto dall'agenzia Nuova Cina si tratta di Tang Yongming, un uomo di 47 anni proveniente dalla città di Hangzhou, nella provincia orientale di Zhejiang. Le motivazioni del gesto non sono ancora note. Secondo l'Afp, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, in visita a Pechino, è stato informato e ha espresso solidarietà "ai famigliari delle vittime".
(Pechino, 09 agosto 2008, 11:40)
Il presidente Usa, George W. Bush, a Pechino per l'apertura dei Giochi olimpici, ha espresso il suo cordoglio per la morte del familiare del c.t. della nazionale maschile di volley americana, ucciso oggi nella capitale cinese mentre stava visitando la Torre del Tamburo. Lo ha riferito la Casa Bianca. Intanto il portavoce del Comitato olimpico Usa, Darryl Seibel, ha detto all'Associated Press che la vittima non indossava alcun indumento o oggetto che lo distinguesse come cittadino americano e membro della delegazione olimpica Usa. Ed è pertanto al momento "troppo presto" stabilire se sia necessario rafforzare le misure di sicurezza per gli atleti e i membri della delegazione olimpica, ha aggiunto. L'uomo è stata accoltellato a morte da un cinese di 47 anni originario della città orientale di Hangzhou, identificato con il nome di Tang Yonming, che nell'aggressione ha ferito seriamente anche un'altra parente del c.t. della nazionale di volley Usa e una guida turistica cinese che accompagnava i due. L'episodio è avvenuto presso la Torre del Tamburo, una delle principali attrazioni turistiche di Pechino, e il killer si è a sua volta suicidato gettandosi dal secondo piano del monumento. I due turisti "non indossavano nulla che potesse identificarli come membri della nostra delegazione", ha detto Seibel. I membri della squadra maschile di pallavolo "sono profondamente scioccati e addolorati", ha aggiunto. Plg (Apcom)
(Pechino, 09 agosto 2008, 13:09)

Sul viso della iena è nuovamente scomparso il sorriso...

venerdì 8 agosto 2008

Le Olimpiadi 2008 di Pechino: ho visto cose che voi umani...

Oggi, come penso molti altri, ho assistito alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Voglio precisare che non era la prima volta che assistevo a questo tipo di spettacoli. Volevo semplicemente dire quello che ho provato, così un pò perchè le critiche per il mancato rispetto dei diritti umani in Cina ha monopolizzato la scena, togliendo spazio a quello che un idealista come me definisce "spirito olimpico". Arrivo al punto. Ho visto il mondo. Cioè intendo, ho visto il mondo tutto in una volta, in pochi minuti. E mentre sfilavano le varie delegazioni dei paesi partecipanti, notavo, con un sentimento di curiosità mista ad amarezza, che tra le nazioni che scorrevano, poche erano industrializzate e alcune erano tristemente note per i disastri bellici che hanno ospitato, come Rwanda, Israela, Iraq.

Il pubblico cinese mi ha esaltato. Mai visto niente di più "politically correct". Pioggie di applausi soprattutto per le nazioni con le situazioni politico-sociali più problematiche, come a dire "Ehi, anche noi abbiamo sperimentato la povertà, il disordine civile, l'instabilità, vi capiamo". Ma la sorpresa più grande è stata la tanto attesa sfilata degli Stati Uniti: anche in quel caso pubblico in festa e politicamente corretto.

Tutto ciò mi porta a una breve e conclusiva riflessione sulla vera natura di queste Olimpiadi. Si tratta di una manifestazione che (forse per le sue origini, forse per i valori che è riuscita a mantenere nel tempo, a dispetto dell'evoluzione globale) al di sopra di qualsiasi logica economica e politica. Chi ha avuto la fortuna (sì, la considero una fortuna, perchè la gioia che mi ha trasmesso è indicibile!) di guardare la cerimonia avrà notato che nello stesso stadio sono stati per una sera accanto nazioni tra di loro in conflitto, nazioni povere, e potenti, ma anche rivali storici. Tutti insieme. Consideri questo chi non avesse capito o travisato lo spirito di questa (come di ognuna) Olimpiade.

A proposito di Gandhi...

Visto il precedente post della iena, vi segnalo quella che -sembra- essere una importante iniziativa dedicata al Mahatma Ghandi. Si tratta di questo sito che il 15 agosto dedicherà un appuntamento, sia on-line che sui giornali, allo storico discorso pronunciato da Ghandi alla Conferenza delle relazioni interasiatiche nel 1947, il cui audio integrale è stato recentemente ritrovato. Quello che promette di essere "un omaggio alla riflessione di tutti", però ha una non indiferrente pecca: la sponsorizzazione pubblicitaria da parte di una nota compagnia telefonica. Poco male, chi è veramente interessato all'iniziativa o chi è genuinamente curioso di approfondire gli insegnamenti della Grande Anima, saprà approfitarne del -comunque molto rilevante- valore etico-culturale dell'iniziativa.

"Scopri l'amore..."

"Prendi un sorriso:
regalalo a chi non l'ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole:
mettilo nel cuore della notte.

Scopri una sorgente:
fa' bagnare chi è prostrato nella polvere.

Cogli una lacrima:
posala sul volto di chi non ha mai pianto.

Prendi il coraggio:
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.

Vivi la vita:
raccontala a chi non sa capirla.

Apriti alla speranza:
vivi alla sua luce.

Prendi la bontà:
donala a chi non sa donare.

Scopri l'amore:
fallo crescere nella terra"

(Mahatma Ghandi)

mercoledì 6 agosto 2008

Riflessioni

Avete presente le mail che girano per internet con test apparentemente stupidi ed inutili?
In potenza tutto è utile, in atto a volte l’utilità si perde semplicemente perché non viene compresa.
Ho trovato uno di questi test spunto di piccole riflessioni che vorrei condividere con Voi.
.ılılı. TI RITIENI PERFETTO? .ılılı.
Tralasciando tutti i sofismi sulla relatività della perfezione, per quanto riguarda l’oggettività di essa, il giorno in cui sarò perfetto per me non avrà più senso vivere, poiché vivere vuol dire cercare di migliorarsi sempre e costantemente… spero proprio di non essere mai perfetto…
.ılılı. PIANGERE O RIDERE? .ılılı.
«A volte si ride – mi disse un vecchio – solo per nascondere che dentro si ha voglia di piangere»
«A volte si piange – risposi io – solo perché non si ha la forza di ridere»
Non è tanto il piangere od il ridere, e quanto il chinare il capo o l’alzarlo ed essere in grado di reagire. Chi sa ridere è più forte di chi sa piangere, ma chi piange non è debole, è solo insicuro…E poi, sofismi a parte, la risata è il sale della vita! Puoi avere tutto, amore, soldi, soddisfazioni personali di tutti i tipi, ma se non hai possibilità di ridere la vita perde la sua caratteristica più importante, la gioia…
.ılılı. CONSOLARE O ESSERE CONSOLATO? .ılılı.
Consolare, poiché solo chi ha la forza di aiutare il prossimo può avere la forza di aiutare sé stesso e di essere aiutato da qualcun altro…
.ılılı. SOLE O PIOGGIA? .ılılı.
L’importante non è il clima, ma come passi la giornata… certo, con la pioggia si rischia l’influenza, ma l’insolazione fa altrettanto male… meglio una giornata uggiosa…
.ılılı. TRE COSE CHE PORTERESTI SU UN'ISOLA DESERTA? .ılılı.
Carta, penna e tanta fantasia: se hai quelle non serve altro
.ılılı. IL TUO SOGNO NEL CASSETTO? .ılılı.
Sentire il telegiornale dall’inizio alla fine e non sentire dir mai le parole “morto”, “ucciso”, “mafia”, “scandalo”, “oppressione”, “sfruttamento” e limitarmi alle boiate della politica (perché in un mondo perfetto qualcuno che fa boiate ci deve essere, e almeno le boiate della politica possono essere cancellate anche dopo pochi anni, mentre la vita è come una palla di vetro: se cade e si rompe, o si graffia soltanto, quando rincollerai tutti i pezzi, il risultato finale sarà lo stesso sempre solo deprimente…)
.ılılı. LA SCUSA PER NON STUDIARE? .ılılı.
Nessuna, quando si pecca in opere ed omissioni bisogna giustificarsi solo con sé stessi… giustificarsi con un altro è solo un modo per riconoscere l’errore e non accettarne le conseguenze…
.ılılı. AMORE O AMICIZIA? .ılılı.
Quello che gli uomini (e le donne) intendono quando pensano all’amore non è altro che amicizia condita da attrazione… l’amicizia è il sentimento più puro che esiste, ed è l’unico che è assolutamente positivo… e l’amicizia non è altro che l’amore per il prossimo, il vero amore, quello che sa dare solo gioie e mai dolori, e che ti appaga di ogni tuo bel gesto, a prescindere dal tornaconto personale (ed è molto meglio quando quest’ultimo manca)…

la iena

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Salve a tutti! Permettetemi di presentarmi, io sono "la iena". Sono un amico dell'heautontimorumenos, e da oggi lo coadiuverò nello sviluppo di questo blog. Cercherò di farvi sorridere spesso, perché regalare un sorriso a chi ha voglia di sorridere è la mia filosofia di vita. Spero che riuscirò a non tediarvi ma, al contrario, di aumentare in voi il piacere di visitare questo spazio virtuale.
Arrivederci.
...cordialmente Vostro, la iena...

giovedì 31 luglio 2008

Sono italiani i turisti più maleducati?

"Perchè i turisti italiani sono così maleducati?". Questo è ciò che si chiede tale Matthew Perris, giornalista del Times, con questo articolo. Si lo so che il Times non è nuovo a queste uscite "poco giornalistiche" (come dimenticare tutte le, a dir poco, "bizzarre" classifiche, come quella sulle offese più gravi di sempre?), e so anche che si tratta delle solite generalizzazioni, ma in ogni caso potremmo trarre spunto per fare un pò di sana autocritica. Io stesso ricordo quando, all'aeroporto di Londra, in procinto di ritornare in Italia ebbi di fronte uno spettacolo a dir poco grottesco: da una parte una la fila per imbarcarsi nel volo Londra-Manchester, con le persone che attendevano in perfetto ordine, l'una dietro all'altra in stile "british", ma quando mi avvicinai a quella che - teoricamente - doveva essere la fila per il mio volo verso l'Italia (quindi con tanti italiani), mi trovai di fronte a una sottospecie di grappolo di individui che premevano minacciosamente sulle addette alla verifica dei biglietti, evidentemente imbarazzate. Il confronto tra la composta fila anglosassone e la caotica confusione dell'italica "fila" risulta impietoso, ma mi sento in dovere a questo punto di citare un altro episodio, (a dire il vero molti episodi) che si sono verificati sempre durante quel soggiorno. Ho infatti scoperto che in Inghilterra i marciapiedi possono essere più pericolosi delle carreggiate stesse. Se, malauguratamente, vi doveste trovare a intralciare la direzione di un passante (preferibilmente un "business man") non aspettatevi che questi cambi direzione, o peggio ancora che vi chieda "scusi, mi fa passare?". Niente di tutto questo. Molto più semplicemente vi prenderà da una spalla e vi sposterà (fisicamente!) pur di non rallentare per un solo secondo la sua andatura. In alternativa potrebbe darvi anche una spallata.
Conclusioni:
1) Forse è vero che abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.
2) Chiunque pretenda (compreso me) di partire dalla propria esperienza, per poi trovare una legge universalmente valida sui comportamenti degli uomini, compie un grosso errore.
3)In ogni caso, se siete in Inghilterra fate attenzione agli altri passanti.

lunedì 28 luglio 2008

Pensieri

Dopo il tributo a Robert Graves, anche in questo post coglierò l'occasione della ricorrenza per condermi(vi) qualche riflessione. Oggi è l'anniversario, rispettivamente, di nascita e di morte di due figure storiche che, in modi differenti, furono molto influenti nel contesto in cui vissero.
Il 28 luglio di 106 anni fa nacque Karl Popper, un filosofo che a lungo si occupò delle condizioni sotto le quali è possibile raggiungere la conoscenza. Sempre lo stesso giorno di 212 anni fa, Maximilien Robespierre diede la prova (se ancora ce ne fosse bisogno) che la "rivoluzione divora i suoi figli", venendo condannato alla ghigliottina. Vi consegno alcune delle loro parole, non perché io nutra particolare simpatia le idee da loro espresse, ma piuttosto affinchè possiate ricavarne qualche spunto.
"Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati; ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso".
Karl Popper
"Ogniqualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere."
Karl Popper


"L'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico è quella di credere che sia sufficiente per un popolo entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua costituzione. Nessuno ama i missionari armati; il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli come nemici. [...] Voler dare la libertà ad altre nazioni prima di averla conquistata noi stessi, significa garantire insieme la servitù nostra e quella del mondo intero."
Maximilien Robespierre

giovedì 24 luglio 2008

Tributo a chi ha conosceva il valore dell'ispirazione

"Essere un poeta è una condizione piuttosto che una professione".

Il 24 luglio del 1895, esattamente 113 anni da oggi, a Wimbledon nasceva Robert Graves, poeta e romanziere. Colgo l'occasione dell'anniversario della sua nascita per dedicare a lui qualche riga. Mi avvicinai alle sue teorie casualmente al liceo, cominciando a leggere il suo libro "La Dea Bianca", nel quale egli sosteneva che esistesse una sorta di continuum culturale tra tutte le popolazioni arcaiche europee (Greci, Celti, Romani) che grazie a reciproche contaminazioni, veneravano essenzialmente la stessa dea, la dea-luna. Ciò che, a mio avviso, conta di più nelle sue pagine non la veridicità storica (sebbene le sue teorie sono in parte condivise da alcuni antropologi), ma il suo atteggiamento, il suo -potremmo dire- "piglio" da poeta nell'affrontare e risolvere alcuni enigmi che la mitologia celtica ci ha lasciato. Un piglio certamente anti-accademico quello di Graves, il quale scopre legami allora impensabili tra le varie mitologie europee, talvolta azzardando teorie, altre volte usando metodi anticonvenzionali, a causa dei quali si attirò il disprezzo dei critici. D'altra parte-sosteneva Graves-cos'è un critico se non un individuo costretto a seguire un canone, pena l'estromissione stessa dalla suo ruolo di critico?. Nel titolo dicevo dell'ispirazione. Egli scrisse "La Dea Bianca" in appena 3 settimana (si tratta di un "enciclopedia da 500 pagine...) in seguito a una personale illuminazione: aveva molti amici antiquari che gli avevano regalato statuette e manufatti risalenti a periodi tra loro diversi e appartenenti a popolazioni diverse. Per anni usò questi manufatti come fermacarte & co., finchè un giorno non si rese conto che tutti erano in qualche modo legati al culto della Dea Luna. Da lì dopo svariate ricerche giunse a concludere che in Europa prima di Baal, Jahve e Zeus, era la Dea Luna(Bianca) a governare in cielo e in terra venerata da innumerevoli popolazioni intorno al secondo millennio a.C. Arrivò persino a sostenere, sull'onda di quella che può essere definita la sua personale iniziazione alla Dea Luna, che la poesia stessa sia nata come linguaggio magico-rituale per le cerimonie in onore dalla Dea Luna. Un artista sincero, ultimo (forse) tra i poeti moderni a sottolineare il valore dell'ispirazione irrazionale nel processo di creazione poetica.

domenica 20 luglio 2008

Riflessione sul bipolarismo: alle radici del consumismo

Voglio provare a riflettere, con questo post, su quello che la seconda guerra mondiale ha lasciato in eredità al mondo moderno. Al termine di quella guerra i due "sistemi" politici vincitori- differenti e opposti - si siedettero a un tavolo e subito emerse come entrambi volessero prevalere l'uno sull'altro: la novità sta nel fatto che la presunta superiorità non si basava sul "diritto" ad occupare territori, ma sull'idea, di entrambe la parti, che il proprio "sistema" garantiva una "vita migliore" rispetto all'altro. Ora, il risultato di questi opposti intenti fu che vennero creati dei poderosi eserciti allo scopo di minacciare di muovere guerra nei confronti dell'avversario. In qualsiasi momento. Ma per tenere in piedi questi giganteschi eserciti, era necessario tenere in costante attività le rispettive industrie belliche, affinchè quest'ultime fossero, in qualsiasi momento, in grado di sfornare armi di ogni genere: Nasce così un problema (scommetto che capirete subito l'analogia con il presente), costituito dal fatto che le nuove armi, incessantemente prodotte per tenere in piedi l'industria bellica, non erano necessarie, poichè le armi prodotte in precedenza non erano state usate (essendo una guerra fredda) e quindi non dovevano essere sostituite. Per ovviare a questo non indifferente problema, venne adottato un espediente detto "obsolescenza": venivano costantemente messi a punto cioè nuovi modelli di armi, di aerei, di navi, in modo che i "vecchi modelli" (in realtà molto simili) fossero ogni volta accantonati per fare spazio ai suddetti modelli più avanzati, o al massimo potevano essere sfruttati come pezzi di ricambio" per le navi, gli aerei e le armi recentemente prodotte. Vi viene in mente niente? Si è proprio la mentalità (o forse è il caso di dire "dottrina"?) malata che sta alla base del consumismo e, più in generale, di tutta la produzione industriale moderna. Un'eredità di cui molti (ma chissà poi quanti) avrebbero volentieri fatto a meno.